°Claudia°
DHARANA
Quando il corpo è in salute ed equilibrato, seguendo la pratica delle asana, e l’energia e i sensi sono sotto controllo, grazie alla pratica di pranayama e pratyhara, la mente è così preparata per eseguire dharana, la concentrazione.
DHARANA, IL PRIMO LIVELLO DI CONCENTRAZIONE
Tradizionalmente i primi cinque degli ashtanga descritti da Patanjali negli yoga Sutra sono considerati esterni, mentre i tre stadi finali (Dharana, Dhyana e Samadhi) sono completamente interni. Questi ultimi tre stadi sono anche conosciuti nell’insieme con il nome di sanyam, “controllo”.
Dharana, Dhyana e Samadhi infatti possono essere considerati stati progressivamente più avanzati di concentrazione, senza una vera e propria linea di separazione tra di loro.
Assieme inoltre costituiscono raja yoga, il percorso reale, una delle più elevate pratiche nella realizzazione dello Yoga (inteso come Unità).
COSA SIGNIFICA DHARANA
La parola dharana deriva dalla radice sanscrita dhri, che significa ” trattenere”. Patanjali descrive la concentrazione come la capacità di “legare la coscienza in un unico posto” (YS III.1). Deshbandhas chittasya dharana.
Questo “posto” dove trattenere la coscienza può essere:
fisico, come un oggetto esterno (in questo caso ci si focalizza ad esempio su una fiamma di candela, uno yantra, il sole o un fiore)
energetico, come un chakra, un centro di energia o un nadi, un canale energetico (in questo altro caso ci si concentra ad esempio su un pensiero ripetuto mentalmente, un mantra, una immagine visualizzata ad occhi chiusi oppure un suono, come AUM).
La concentrazione quindi può essere rivolta verso l’interno o verso l’esterno, praticata con gli occhi aperti o chiusi.
La pratica di dharana non è solo concentrazione mentale, ma piuttosto potrebbe essere definita come il totale assorbimento delle energie mentali in un singolo punto.
Questa abilità di focalizzarsi con attenzione continua è essenziale per ottenere i successivi due stadi. Senza riuscire prima a concentrarsi su un singolo punto, non si riuscirà mai a guadagnare il controllo della mente. Sarà quindi impossibile mantenere periodi prolungati di calma mentale, fondamentale per riuscire a meditare in modo profondo.
BENEFICI
Allenare la mente a concentrarsi ti sarà utile in diverse situazioni quotidiane:
aiuta a migliorare le tue capacità intellettive e di accesso alla mente subconscia
migliora la tua memoria a breve termine
permette di mantenere la capacità di attenzione elevata per lunghi periodi
riduce la fatica mentale
ti porta ad ottenere un diverso stato di pace interiore durante tutto il giorno
ottimizza i tuoi tempi lavorativi, rendendoti così più efficiente sul lavoro o nello studio
COME RIUSCIRE A CONCENTRARSI
Nella Bhagavad Gita, quando Arjuna chiede a Sri Krishna come riuscire a controllare la sua mente iperattiva, Krishna rispose:
“Indubbiamente la mente è sempre attiva e difficile da controllare. Ma può essere allenata con la pratica costante (abhyasa) ed essendo liberi dai desideri (vairagya). Un uomo che non può controllare la sua mente troverà molto difficile ottenere l’Unione con la divinità. Ma l’uomo che riesce a controllarsi potrà riuscirci, se ci prova intensamente e se dirige le sue energie nella giusta direzione”.
La mente è naturalmente dinamica e la nostra consapevolezza viene facilmente distratta dai continui vortici di pensieri ed emozioni. La concentrazione pertanto richiede il nostro costante sforzo per riportare la mente continuamente sull’oggetto di attenzione.
All’inizio ti sarà più facile focalizzarti su oggetti fisici o mantra interni. Poi, con il tempo, la tua capacità di concentrazione migliorerà e riuscirai più facilmente a concentrarti anche su concetti più astratti come l’essenza della tua vera natura o l’amore.
“Su qualsiasi cosa noi poniamo attenzione, noi diventiamo quella cosa”
Georg Feuerstein
Yogi
DHARANA, CONSIGLI UTILI
Prepara l’ambiente: di solito la nostra mente è guidata e attivata dalle percezioni sensoriali, pertanto per aiutare a tranquillizzarla devono essere ridotti gli stimoli esterni. Se pratichi a casa, cerca un angolo della casa e un momento della giornata tranquillo, senza rumori, forti correnti, odori, luci intense, ecc.
Siediti in una posizione comoda che riesci a mantenere a lungo senza muoverti e senza problemi (come Padmasana, Sukhasana o Vajrasana), usa anche dei cuscini o dei supporti se hai bisogno; altrimenti la mente potrà essere disturbata dai fastidi muscolari o dalla posizione.
Segui le tecniche base. Alcune tecniche che puoi utilizzare per allenare la mente a rimanere immobile sono Trataka su una luce di candela. (shatkarma, Sun Gazin )
Usa il mantra Om Fissa gli occhi sull’immagine di OM di fronte a te, inizia a recitare il japa di OM a voce alta e con calma. In questo modo tre organi di senso su cinque (occhi, orecchie e lingua) si concentrano su un solo soggetto e la mente che viene attirata dalle percezioni dei sensi si fisserà più facilmente in un solo concetto, OM. Dopo un po’ chiudi gli occhi e prova a concentrare la mente sul ricordo di OM percepito attraverso gli occhi, la lingua e le orecchie. Questa esperienza trascende gli organi di senso e coinvolge la mente nella vera dharana.
Abbi pazienza: non scoraggiarti se all’inizio non riesci a tenere sotto controllo i pensieri, è normale! Iniziare con pochi minuti e poi allunga la tua pratica.
I RISULTATI DELLA PRATICA COSTANTE DI DHARANA
Come anticipato nella pratica di pratyhara, se sei costantemente focalizzato su oggetti esterni, diventerai interamente assuefatto da questi oggetti. Se l’energia è invece portata verso l’interno, si eleverà ad uno stato naturale di armonia e pace. Questo senso di pace è sempre presente in te, ma solo quando la tua mente è calma lo puoi percepire.
Attraverso la pratica ripetuta di dharana la tua mente si aprirà a questo stato di pace e, in alcuni casi, riuscirà anche a fondersi con questo stato, dove pace e immobilità vengono rivelati come la Vera Essenza della nostra natura.
Namasté

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